Dal cercare una comunità accogliente
al costruirne una inclusiva
Maria Grazia Zedda, Diversity & Inclusion Senior Manager: storia e testimonianza
Se ne è andata dalla Sardegna a 20 anni per cercare un luogo in cui la propria sordità non la facesse sentire un cittadino di serie B. Arrivata a Londra però le sensazioni e gli episodi già vissuti nella terra natale si ripropongono, così che, abbattuta e disorientata, Maria Grazia Zedda casualmente bussa alla porta del ‘Citizen Advice Bureau’ (un’organizzazione per i diritti dei cittadini) che la porta a compiere il primo passo verso un cambio di direzione inarrestabile della propria vita.
Si presenta all’ufficio come vittima di ingiustizia subita sul posto di lavoro e qui, oltre ad essere supportata nella gestione di questo episodio, riceve la proposta di frequentare un corso per accrescere competenze amministrative.
Maria Grazia viene considerata una cittadina- risorsa che può sviluppare competenze per apportare ulteriori contributi alla comunità in cui vive, anziché come mera portatrice di (seppur legittimi) bisogni.
Da quel momento la sua carriera è un susseguirsi di incarichi e occasioni che la vedono promotrice di cambiamenti per l’inclusione (per fare un esempio, il parlamento inglese utilizza un programma di e-learning volto ad abbattere le barriere, ideato da lei e dal marito) e che, tra i vari conferimenti ricevuti, la portano nella ‘Top Ten influencer Disability’ nel settore pubblico.
La scorsa domenica, durante il corso di alta formazione per Manager ‘Community Maker’, abbiamo avuto l’opportunità di conoscere di persona Maria Grazia Zedda, facendoci da lei accompagnare nel suo illuminante percorso biografico e professionale. Il suo contributo come docente è stata una dirompente occasione per contribuire alle riflessioni proposte con il modulo II riguardo a come trasformare i cittadini da ‘assistiti a risorse per la comunità’.
Concludiamo condividendo le sue parole e preparandoci alla prossima tappa dedicata ai Sistemi di Governance promotori di cultura di squadra:
“La diversità è l’espressione di quel variegato tappeto che è il nostro modo di essere umani”.
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