Chi è il Manager 'Community Maker'?
Il nostro contributo pubblicato su Percorsi di Secondo Welfare
“Non riesco a rispondere alle richieste pervenute oggi, il mio ufficio è sovraccarico di emergenze per il covid. Se ne deve occupare qualcun altro”
“Ho il diritto di lavorare, sono solo e ho bisogno che ci sia il servizio dopo scuola per i miei figli”
“La nostra associazione ha sempre dato un contributo alla comunità, non è giusto che il supporto economico del comune venga tolto a tutte senza discriminazione”
Queste sono solo alcune delle possibili richieste che si manifestano in un sistema di welfare di stampo assistenziale e risarcitorio: ognuno degli attori del territorio porta – legittimamente- richieste mirate a salvaguardare il proprio “orto”.
Cosa serve a chi gestisce ed eroga Servizi di welfare per non farsi “travolgere” dalle molteplici richieste frammentarie che riceve? Come costruire risposte per tutta la comunità anziché solo per il singolo? Quale struttura di governo serve mettere a disposizione dei manager, dei ruoli di coordinamento e degli operatori affinché non si sentano “soli” e “disorientati”, ma sostenuti da solidi riferimenti?
In un articolo pubblicato su Percorsi di Secondo Welfare parliamo del Manager ‘Community Maker’ e delle competenze che gli consentono di gestire questi scenari:
- Osservare le esigenze attraverso i bisogni espressi
- Gestire lo sforzo delle organizzazioni
- Padroneggiare modelli di governance
- Saper misurare e far conoscere il valore sociale generato
Il suo contributo lo si può riassumere in 'dare metodo al fare'.
Qui l'articolo con tutti i dettagli su questa figura: https://www.secondowelfare.it/terzo-settore/il-governo-delle-interazioni-la-carta-vincente-di-unarchitettura-collaborativa/
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